Gioielli
Un orafo nel gioiello cerca sempre la perfezione, come dio l’ha cercata nella donna.
Il gioiello per me va pensato sul corpo, non dentro una bacheca o su un piedistallo, perché dovrà vivere in sinergia e simbiosi con esso. Il mondo dell’oreficeria può apparentemente somigliare alla scultura, ma ha dogmi diversi e totalitari: un gioiello deve poter essere portato con naturalezza, non deve creare impedimenti, deve risultare un prolungamento estetico del struttura fisica e della mente di chi lo indossa.
Quando lavora su richiesta, l’orafo deve essere qualcosa di più di un chirurgo estetico. Il gioiello dovrà essere una nuova forma plastica che si armonizza con le forme del corpo e si armonizzando con la peculiare bellezza della committente, esaltandola.
Allo stesso modo, quando si parte da una pietra, con un taglio particolare e prezioso, l’obiettivo è quello di accentuarne le peculiarità e creare musicalità e armonia, con l’umiltà e l’intelligenza di non soffocarla con inutili orpelli.
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